Pantalica: sito archeologico e paradiso incontaminato

Pubblicato il Dicembre 22, 2019

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Cenni storici sulla necropoli di Pantalica
La necropoli rupestre di Pantalica è uno dei siti archeologici siciliani patrimonio dell’Unesco. La zona divenne un centro abitato già nel XIII secolo a.C. quando le popolazioni che vivevano nella costa, in Ortigia, Thapsos e altre località. Essi si rifugiarono in questi luoghi difficilmente raggiungibili e difesa naturale dagli attacchi nemici. Il nome “Pantalica”, infatti, deriva dall’arabo buntarigah, che significa “luogo ricco di grotte”. Il sito archeologico di Pantalica comprende circa 5.000 tombe scavate nelle pareti rocciose, disposte a strati e affacciate a strapiombo sulla valle dell’Anapo.

Come arrivare a Pantalica?

E’ possibile raggiungere Pantalica sia dal comune di Ferla che dal comune di Sortino, entrambi in provincia di Siracusa. Se non si dispone di molto tempo per visitarla la riserva, consigliamo l’accesso da Ferla. Infatti conduce nelle dirette vicinanze di alcuni tra i più famosi resti archeologici. L’accesso di Sortino, invece, prevede lunghe camminate prima di raggiungere la valle e risalire dal lato opposto per ammirare monumenti come l’Anaktoron, il cosiddetto “palazzo del principe”. Consigliamo di scendere direttamente verso il torrente Calcinara, passando accanto ad alcune tombe a grotticella artificiale. E’ possibile ammirare la spettacolare parete con la necropoli nord. Pantalica offre scenari naturalistici mozzafiato lungo il torrente Calcinara da entrambi i punti di accesso.

Indicazioni stradali per la necropoli di Pantalica
Se si proviene in auto da Messina percorrere l’autostrada A18 fino a Catania, a seguire la SS114 per Siracusa in direzione Palazzolo fino al bivio di Montegrosso. Poi girare a destra per Ferla fino a destinazione. Se si giunge da Palermo, percorrere la A19 Palermo-Catania e la SS114 fino allo svincolo Sortino-Pantalica. Proseguire in direzione Sortino per poi seguire le indicazioni per la Riserva di Pantalica.

A pochi chilometri da Ferla è possibile parcheggiare la macchina all’altezza della Sella di Filiporto. Da lì percorrere il sentiero di mezza costa che permette di visitare il villaggio di San Micidiario, l’oratorio di San Nicolicchio e l’anaktoron. Poco dopo si raggiungere la discesa al torrente Calcinara. Tra i luoghi da visitare a Pantalica come non citare la Grotta dei Pipistrelli, facilmente raggiungibile dal versante di Sortino. La Grotta dei Pipistrelli è la più grande cavità naturale di Pantalica. Ultimamente però è stata chiusa al pubblico per motivi geologici, quindi è meglio informarsi prima.

Quando andare a Pantalica?

I periodi consigliati per visitare Pantalica sono la Primavera e l’Autunno. Ovviamente le visite estive sono proibitive per via delle alte temperature e la poca ombra. Mai farsi mancare l’acqua, è assolutamente vietato accendere focolai o barbecue e si raccomandano comportamenti civili soprattutto per gli eventuali rifiuti prodotti.

Pantalica è circondata da canyon scavati nel corso del tempo da due fiumi, l’Anapo e il Calcinara. I corsi d’acqua hanno eroso la roccia creando così una spettacolare roccaforte naturale. Oltre che per gli antichissimi resti archeologici, Pantalica è una meta turistica molto ambita per gli amanti delle escursioni e del trekking a Pantalica. Questo per via della natura incontaminata caratterizzata da boschi, fiumi e torrenti con acqua limpida.